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Dal 1999 lo scultore australiano Andrew Rogers ha lavorato ai "geoglyphs", una serie di opere land art. I "geoglyphs" sono metafore del ciclo eterno della vita, che comprende la crescita e tutte le emozioni che colorano l'esistenza umana, e sono stati realizzati in 12 diverse ambientazioni nei sei continenti con l'aiuto di 5.000 persone. Il suo viaggio si snoda attraverso il deserto, l'umidità lussureggiante delle regioni tropicali, i ghiacci eterni dell'Islanda, le altezze vertiginose dell'Altopiano Boliviano e la serenità cristallina delle montagne dell'Himalaya in Nepal. Nel corpus di lavori raccolti nel libro anche il ciclo della "Celebrazione della vita": alcune donne incinte fotografate contro gli sfondi delle sculture ambientali di Rogers.